Una diocesi cattolica in Australia sta concordando risarcimenti pari a
13,5 milioni di euro a più di 100 vittime di abusi pedofili commessi
fra gli anni '60 e '90 del secolo scorso. Secondo il quotidiano The
Australian di oggi, la diocesi di Maitland-Newcastle, a nord di Sydney
ha raggiunto accordi extragiudiziali con almeno 78 presunte vittime, con
altri 25 casi in via di risoluzione, ma il numero totale sarebbe molto
più alto.
I risarcimenti si riferiscono ad abusi commessi da almeno 10 fra
preti e insegnanti impiegati dalla Chiesa, e includono il più alto
risarcimento concordato in Australia, pari a circa 1,7 milioni di euro.
Nei termini degli accordi, negoziati tramite studi legali, la Chiesa non
ammette responsabilità per gli abusi, anche se molte delle vittime li
considerano un riconoscimento delle loro sofferenze. "La Chiesa di
solito richiede un atto liberatorio che proibisca alla vittima di
presentare altre rivendicazioni per gli stessi abusi, e una clausola che
proibisca di discutere i termini dell'accordo", ha detto uno degli
avvocati che ha condotto le trattative.
La procedura adottata dalla Chiesa cattolica australiana, detta
'Towards Healing' (Verso la riconciliazione), stabilita nel 1996 per
rispondere alle denunce di abusi, è stata criticata dai rappresentanti
delle vittime per mancanza di indipendenza nella valutazione delle
accuse
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