lunedì 17 dicembre 2012

FIERA DELLA VANITAS: IN PASSERELLA CON IL PANCIONE, E' GIUSTO?


Che significa essere famosi? E cosa si è disposti a fare pur di rimanere sulla cresta dell’onda? Qualche settimana fa, giornali e giornaletti si contendevano gli scatti in bikini della showgirl, Raffaella Fico compagna del calciatore Mario Balotelli. Durante la sfilata a Milano per la beach-wear Pin Up Star, l’ex gieffina, ha infatti esibito senza remore i suoi sei mesi di “stato interessante”. Anche la Moric, qualche anno prima non era riuscita a resistere al profumo della passerella portando in grembo il pargolo concepito con il fotografo Fabrizio Corona.
L’Italia però a questa moda “interessante”, speculatrice di maiesiophilia, per la diffusione di immagini che fanno trasudare erotismo da donne in dolce attesa, giunge con un po’ di ritardo rispetto all’uso delle passerelle americane nelle quali modelle e attrici, già veterane dei glamour défilé con il pancione, hanno fatto da apripiste. Prime in questa fiera della vanità, anche per gli scatti sulle copertine di giornali che siglavano le loro testate con volti noti di attrice e cantanti che, pur di non trascurare la notorietà durante la gravidanza, erano decise a metterci “la pancia”. Prima tra molte la tenace attrice Demi Moore che orgogliosa della “dolce attesa” non ha mostrato alcun imbarazzo nell’esibirla.
Che stia nascendo un nuovo movimento dell’emancipazione della pancia? L’essere in “stato interessante”, mostrare e difendere con orgoglio il proprio corpo e i suoi cambiamenti non può che essere un gesto apprezzabile per dimostrate la propria femminilità anche quando non si è freschi di palestra o in tiro dopo il trattamento di trucco e parrucco.
Ma quando viene valicato il labile confine tra libertà di esibizione della propria vanitas e la mercificazione del corpo? L’esposizione mediatica che si è disposti a sopportare, qualche volta, potrebbe risultare alquanto discutibile. Una vera e propria industria gossippara si è interessata al caso Balotelli-Fico ancor prima che la piccola Pia, figlia dei due, venisse al mondo. Si è chiacchierato prima sulla presunta paternità di super Mario, poi sulla calda sfilata della showgirl napoletana, in cui oltre al sorriso smagliante e un giovane lato-b, sfoggiava fiera il pancione della dolce attesa. In seguito è scattato il countdown di scommesse per azzeccare il giorno del parto, concludendo il tutto con la decisione di mamma Raffella della vendita delle foto della piccola Pia. A distanza di pochi giorni dal parto, infatti la giovane napoletana avrebbe venduto per 100 mila euro ad un settimanale inglese le foto in esclusiva della sua piccola.
Così mentre super Mario latita fuori dall’Italia, e non conosce ancora il volto della figlia, lei ha già capito come incassare soldi vendendo lo scoop. Pia non è ancora nata ed ha avuto già il suo primo posto in copertina. Che fretta c’era?
Nell’epoca in cui tutto è digitalizzato, e solo pochi rimangono gli spazi dedicati alle privacy, perché anche la gravidanza, il parto, devono divenire oggetto di intermediazione mediatica? Potrebbe sembrare un’esagerazione mettere sul mercato notizie tanto intime e dare in pasto al gossip le foto di neonati divenuti già merce di cronaca ancor prima di giungere al mondo. Un prezzo che devono pagare i figli dei personaggi che godono di una certa popolarità (è proprio così?). Già agli albori della sua notorietà post ‘Grande Fratello’, mamma Raffaella aveva concentrato la sua carriera sulla sua indiscutibile bellezza accompagnata, in seguito, ad alcune dichiarazioni choc. Nel Settembre 2008, infatti, la notizia di voler mettere all’asta la propria verginità aveva intasato le cronache di tutti i canali medatici: “Metto all’asta la mia verginità per un milione di euro. – aveva dichiarato la show girl- Voglio proprio vedere se c’è qualcuno che tiri fuori questa somma per avermi”. Così se fino a quel momento la giovane aveva mantenuto un comportamento ligio e quasi esemplare, in poco tempo era riuscita a sovvertire ogni opinione di approvazione nei suoi confronti, nonostante si fosse trattata, probabilmente, di una affermazione provocatoria.
“Non so che cosa significhi fare sesso. Se qualcuno pagherà un milione di euro per me, sarò di certo imbarazzata. Ma con questi soldi potrò realizzare i miei sogni. – aveva continuato a dire – Comprarmi una casa a Roma e pagarmi un corso di recitazione. Se lui non mi piacerà, manderò giù un bicchiere di vino”.
Il mondo dei reality show può essere un buon trampolino di lancio per arrivare in alto, per realizzare i propri sogni, ma se addirittura è possibile scalare le vette senza faticare, allora è ancora meglio. Opinioni divergenti commenterebbe la notizia come vanto o con sdegno. Da una parte l’esaltazione di chi, nell’affermazione della Fico denota un’orgogliosa forma di fierezza femminea. Un manifesto trasgressivo sull’emancipazione della donna moderna, per la quale la verginità è alla pari di un sorso di vino e il corpo, uno strumento da investire per far trillare quattrini su quattrini. Dall’altro lato, però qualcuno commenterebbe la dichiarazione della show girl come l’affermazione di una ragazzina vuota che, consapevole della sua bellezza ha cercato la scorciatoia più semplice per il successo, investendo tutto in make up e palestre: una notorietà trash.
Appurato che ogni individuo è libero di esprimersi secondo le proprie preferenze, ci si dovrebbe chiedere piuttosto quanto, comportamenti del genere potrebbe influenzare negativamente coloro che, guardando tanto successo con poco sudore, farebbero la stessa cosa. Ma, altra questione, sarebbe comprendere quanto risulta giustificabile il gesto di una neo mamma, (non solo in riferimento alla show girl napoletana) che invece di svolgere il proprio ruolo genitoriale, si preoccupa piuttosto di vendere le foto al miglior offerente, facendo sembrare quella nascita quasi una vincita al super enalotto.

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