Onorevole Todd Akin,
le scrivo riguardo allo stupro. Sono le due di notte e non riesco a
dormire qui nella Repubblica Democratica del Congo. Mi trovo a Bukavu
nella City of Joy per servire e sostenere e lavorare con centinaia,
migliaia di donne che sono state stuprate e violate e torturate in
questa incessante guerra per i minerali combattuta sui loro corpi.
Mi trovo in Congo ma le potrei scrivere da una qualsiasi località degli
Stati Uniti, Sud Africa, Regno Unito, Egitto, India, Filippine o da uno
dei tanti campus dei college statunitensi. Le potrei scrivere da una
qualsiasi città o villaggio dove mezzo miliardo di donne del pianeta
viene stuprato nel corso della sua vita.
Mr. Akin, le sue parole mi hanno tenuta sveglia.
In quanto sopravvissuta allo stupro, mi sto riprendendo dalla sua
recente affermazione di essersi espresso male quando ha detto che le
donne non restano incinte dopo uno stupro legittimo e che stava parlando
"a braccio".
Intendiamoci. Lei non ha fatto una semplice osservazione superficiale
buttata lì. Lei ha fatto una dichiarazione molto specifica dettata da
ignoranza che indica chiaramente che non ha alcuna consapevolezza di che
cosa significa essere stuprati. E non una dichiarazione casuale, ma una
fatta con l'intenzione di regolamentare per legge l'esperienza di donne
che sono state stuprate. Forse ancora più terribile: era una finestra
nella psiche del Gop (Grand Old Party, ovvero il Partito Repubblicano, n.d.t.).
Lei ha usato l'espressione stupro "legittimo" come se esistesse anche lo stupro "illegittimo".
Cercherò di spiegarle l'effetto che ha sulle menti, cuori e anime dei
milioni di donne che vengono stuprate su questo pianeta. È una forma di
stupro reiterato. Il presupposto alla base della sua affermazione è che
non ci si deve fidare delle donne e delle loro esperienze. Che la loro
comprensione di cosa è lo stupro deve essere stabilita da un'autorità
superiore, più qualificata.
Così facendo vengono delegittimati,
minati e sminuiti l'orrore, l'invasività, la profanazione che hanno
sperimentato. Questo le fa sentire sole e impotenti tanto quando si
sentivano al momento dello stupro.
Quando lei, Paul Ryan e 225 dei vostri cofinanziatori giocate con le
parole sullo stupro insinuando che solo lo stupro "forzato" debba essere
trattato seriamente come se tutti gli stupri non fossero forzati, fate
riaffiorare una marea di ricordi sul modo in cui gli stupratori si sono
divertiti con noi mentre venivamo violentate - intimidendoci,
minacciandoci, riducendoci al silenzio. Il vostro giocare con parole
come "forzato" e "legittimo" è giocare con le nostre anime che sono
state spezzate da peni non voluti che ci entravano dentro, strappando la
nostra carne, le nostre vagine, la nostra coscienza, la nostra fiducia
in noi stesse, il nostro orgoglio, il nostro futuro.
Ora lei dice di essersi espresso male quando ha detto che uno stupro legittimo non può causare una gravidanza.
Credeva forse che lo sperma di uno stupratore sia diverso dallo sperma
di un amante, che si verifichi un qualche misterioso processo religioso e
che lo sperma dello stupratore si autodistrugga per via del suo
contenuto malefico? O stava forse insinuando che le donne e i loro corpi
sono in qualche modo responsabili di rifiutare lo sperma di uno stupro
legittimo, mettendo ancora una volta l'onere su di noi?
Ciò che ha detto sembrerebbe implicare che restare incinta dopo uno stupro indica che non era uno stupro "legittimo".
Ecco cosa le chiedo di fare.
Voglio che chiuda gli occhi e immagini
di essere nel suo letto o contro un muro o rinchiuso in un piccolo
spazio soffocante. Immagini di essere legato lì e immagini che un
estraneo amico o parente aggressivo, indifferente, invasato le strappi i
vestiti di dosso e penetri il suo corpo - la parte più personale,
sacra, privata del suo corpo - e che si faccia strada dentro di lei con
tale violenza e odio da lacerarla. Poi immagini lo sperma di questo
estraneo schizzare dentro di lei e riempirla senza potersene liberare.
Sta piantando qualcosa dentro di lei. Immagini di non avere alcuna idea
di che cosa consista quella vita, spiritualmente concepita nell'odio,
senza conoscere lo stato mentale o fisico dello stupratore.
Poi immagini che arrivi una persona, una persona che non ha mai
sperimentato lo stupro, e che quella persona le dica che non ha altra
scelta se non tenere il prodotto di quello stupro che le cresce dentro
contro la sua volontà e che quando sarà nato avrà il volto del suo
stupratore, il volto della persona che ha sostanzialmente distrutto il
suo essere e lei dovrà guardare quel volto ogni giorno della sua vita e
verrà giudicato severamente se non riuscirà ad amare quel volto.
Non so se riesce a immaginare niente di tutto questo (una posizione di
comando richiederebbe questo tipo di empatia), ma se è disposto a
scendere nel cuore di queste tenebre, capirà presto che non c'è nessuno
che possa fare la scelta di avere o non avere quel bambino se non la
persona che lo porta dentro.
Ho passato molto tempo con le madri che hanno dato alla luce bambini che
sono il prodotto di uno stupro. Ho visto come si torturano lottando
contro il loro odio e la loro rabbia, cercando di non proiettarli sui
propri figli.
Chiedo a lei e al Gop di uscire dal mio corpo, uscire dalla mia vagina,
dal mio utero, di uscire da tutti i nostri corpi. Queste non sono
decisioni che sta a voi prendere. Queste non sono parole che sta a voi
definire.
Perché non usate il vostro tempo per porre fine allo stupro invece di
ridefinirlo? Usate le vostre energie per perseguire i criminali che
distruggono le donne con tanta facilità invece di fare distinguo
linguistici usando un linguaggio manipolativo che minimizza la loro
distruzione.
E a proposito, ha appena dato a milioni di donne
un'ottima ragione per fare in modo che non venga eletto mai più, e
un'ottima folle ragione per insorgere.
Eve Ensler
Articolo originale su Huffpost, traduzione di Flavia Vendittelli per Globalist
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