L'accusa è pesantissima: pedofilia. Avrebbe
abusato di due tredicenni, una settimana fa, a Rapallo, nelle vicinanze
del Castello.
Ma lui, Alberto Giannino, 51 anni, di Voghera, con seconda
casa nella città del Tigullio, insegnante di materie religiose in un
liceo milanese, nega tutto. E, dopo l'arresto da parte della polizia
avvenuto nella sua abitazione, si rifiuta di chiarire le proprie ragioni
al magistrato, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Tramite
l'avvocato difensore, poi, Giannino annuncia di voler arrivare ad
attuare lo sciopero della fame. Gli episodi che hanno portato in carcere
quest'uomo all'apparenza irreprensibile - Giannino, fra l'altro, è
presidente dell'Associazione culturale docenti cattolici - sarebbero
avvenuti una settimana fa e riguarderebbero le molestie nei confronti di
due cuginetti, attirati con l'offerta di soldi per comprare una bibita.
Subito dopo (il condizionale è d'obbligo, in attesa dell'accertamento
definitivo dei fatti), l'uomo avrebbe invitato i tredicenni a seguirlo,
cominciando a fare delle avance e arrivando a toccare nelle parti intime
almeno uno di loro.
È a quel punto che si è avvicinato un papà dei
ragazzini che, di fronte a quello che pareva un'evidenza senza margini
di dubbio, ha chiamato l'altro genitore e insieme hanno avvertito la
polizia. Immediata e decisa la reazione dell'insegnante: si è dichiarato
innocente e ha respinto l'accusa prima davanti agli agenti, poi davanti
al magistrato, il quale ha comunque disposto l'arresto. Il legale di
Giannino, l'avvocato Matteo Groppo, ha chiesto al gip gli arresti
domiciliari in considerazione del fatto che l'uomo è incensurato. «La
richiesta della misura cautelare - ha spiegato Groppo - deriva anche dal
fatto che il mio assistito vive con la madre anziana, invalida al 100
per cento, della quale si deve occupare giornalmente. Ed essendo egli
stesso diabetico, ha bisogno di cure particolari, incompatibili con la
carcerazione».
Nessun commento:
Posta un commento