Tel Aviv, 11 settembre - Niente le ferma: non certo i nemici di
Israele, ma neppure le mille incombenze della routine familiare. Vivono
esistenze parallele, perfettamente a loro agio sia fra le retrovie di
Paesi ostili allo Stato ebraico dove agiscono sul filo del rasoio, sia
negli asili nido dove nei periodi piu' calmi accompagnano i loro
figlioletti. Attorno a loro, nessuno deve conoscere la loro reale
attività. Adesso pero' le casalinghe-spie del Mossad, il potente organismo dei servizi segreti israeliani, escono allo scoperto parlando col settimanale femminile Lady Globes.
Per loro l'attuale capo del Mossad, Tamir Pardo, ha solo parole di
elogio: nello spionaggio, dice, per molti versi le donne sono superiori
agli uomini. E un giorno, ne e' persuaso, sara' una di loro ad assumere
le leve di comando.
Efrat, vice-capo di un dipartimento del Mossad, ha conosciuto il
futuro marito durante una missione di spionaggio. A casa, hanno tre
figli: ma lei egualmente insiste per svolgere ruoli attivi. Come lei,
anche Ella ha tre figli e cerca di combinare la vita familiare con
un'attivita' spericolata. Un'altra super-agente, Yael, pare sia stata
ormai praticamente in tutti i Paesi al mondo. ''Ho dovuto combattere
davvero - dice a Lady Globes - per proseguire le attivita' operative
anche dopo aver partorito. Ci sono voluti anni per convincerli ad
accettare. Il mio superiore mi diceva spesso: 'Non posso assumermi la
responsabilita' che una mamma non torni a casa' ''. L'agente Efrat ha
detto al giornale che lei e le sue colleghe ricorrono quando necessario
alle prerogative femminili per raggiungere l'obiettivo. ''Ci sono giochi
di seduzione, c'e' il ricorso all'attrazione, ci sono tentativi di
eccitare l'altra parte. Ma il limite e' l'atto sessuale vero e proprio.
Anche se ritenessimo utile che una di noi andasse a letto con il capo
dell'ufficio del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, nessuno al
Mossad lo permetterebbe''.
La stima del capo del Mossad nei loro confronti è smisurata.
''Noi prendiamo persone con un livello di intelligenza e con qualita'
iniziali identiche - ha osservato - e poi constatiamo una superiorita'
operativa delle donne. La loro lettura del terreno e' eccellente,
come pure l'analisi delle situazioni e la visione spaziale; tutto cio'
in contrasto con gli stereotipi''. Le loro vite, dicono al giornale,
ricordano i film di azione di Hollywood, con una differenza: in quelle
pellicole i momenti in cui la vita e' sospesa a un filo ''sono una
manciata di minuti'', mentre in realta' possono durare anche mesi.
Occorrono allora doti psicologiche molto particolari: doti che secondo
il capo del Mossad, le sue agenti possiedono in maniera strabiliante.
Fra queste: la capacita' di fingere, di improvvisare. Hanno un solo
cruccio: non poter raccontare nulla del proprio lavoro. Di ritorno da
una lunga missione all'estero - scrive Lady Globes - una delle agenti ha
ricevuto da un funzionario una banconota israeliana di notevole taglio
da mettere in tasca. Il giorno dopo, tornata ad essere l'israeliana della porta accanto,
l'agente segreta e' salita su un autobus: ma il conducente, infastidito
perche' non aveva preparato spiccioli per il biglietto, l'ha fatta
scendere a terra senza tanti complimenti.
fonte Globalist
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